CRONACA

Omicidio a Bologna: militari dell'Esercito fermano presunto killer

Nel pomeriggio di ieri la manifestazione indetta dal sindaco Lepore: “Vogliamo una città libera e sicura e lo Stato deve fare la sua parte”

Omicidio a Bologna: militari dell'Esercito fermano presunto killer.

Il presunto responsabile dell'omicidio di martedì notte a Bologna è stato individuato nel pomeriggio, nei pressi della stazione ferroviaria, da una pattuglia di militari dell'Esercito, impegnati nell'operazione 'Strade sicure'. La pattuglia è intervenuta, in supporto delle forze dell'ordine, per identificare un uomo, 25enne della Guinea, riconoscendolo da una foto segnaletica. Intorno all'una era stato accoltellato un ivoriano di 26 anni, senza fissa dimora, morto all'ospedale Maggiore.

Appena 48 prima dell'omicidio di piazza XX Settembre, un'altra aggressione a coltellate si era verificata nel vicino parco della Montagnola. L'episodio, avvenuto nella serata di lunedì, è stato reso noto ieri dai carabinieri, che hanno arrestato due persone, un 20enne e un 27enne, entrambi di origine tunisina e senza fissa dimora, per tentata rapina in concorso e lesioni personali aggravate. Ad essere aggredito è stato un uomo di 35 anni, bolognese, accoltellato a un gluteo durante un tentativo di rapina da parte di un gruppo di persone, che lo avevano fermato mentre attraversava il parco per raggiungere la scalinata del Pincio che si affaccia in piazza XX Settembre. Nonostante le ferite riportate, il 35enne era riuscito a darsi alla fuga raggiungendo via Irnerio, dove aveva chiesto aiuto a una passante che ha telefonato al 112. Grazie alla testimonianza della stessa vittima, i carabinieri sono riusciti a individuare due dei presunti responsabili che si trovavano ancora in zona. Il 20enne è stato trovato in possesso di una bomboletta spray al peperoncino.

Ieri il sindaco Lepore ha affermato: “Ho telefonato al ministro Piantedosi che lunedì verrà in città per un Comitato dell’ordine pubblico e della sicurezza. Non basta più presidiare questa zona, bisogna sradicare l’organizzazione che ha trasformato questa in una piazza di spaccio

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