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Omicidio di Giulia Cecchettin, il gip: "Aggressione in due atti di una ferocia inaudita”. E spunta un super-testimone

di Maria Letizia Camparsi
21 nov 2023

Un minuto di silenzio nelle scuole italiane. Ma gli studenti vogliono fare rumore. Con chiavi, megafoni, colpi sui banchi. “Siamo il grido di chi non c'è più – spiegano i liceali romani, dov'è partita la mobilitazione –. Per Giulia, per tutte. Basta vittime e società patriarcale”. Intanto il gip di Venezia ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Filippo Turetta per i reati di omicidio, aggravato dalla relazione affettiva, e sequestro di persona. Si indaga sulla premeditazione, mentre è già stata trasmessa in Germania la richiesta di estradizione. Ma finché non verrà nominato un avvocato difensore, il 22enne non potrà essere interrogato. "Se i tempi se i tempi della procedura tedesca fossero molto lunghi - afferma il procuratore di Venezia Bruno Cherchi -, potremo pensare di andare a sentirlo in Germania". Dalle carte del gip emerge la ricostruzione dell'assassinio di Giulia, compiuto con due aggressioni "di una ferocia inaudita", sottolinea il gip: la prima davanti a casa di lei e la seconda, avvenuta 22 minuti dopo nella zona industriale di Fossò, ripresa dalle telecamere di sorveglianza. E nel frattempo spunta un super-testimone: “Sono stato io a chiamare il 112 quella notte, ma non posso aggiungere altro, ho già detto tutto ai Carabinieri”. A dirlo è Marco Musumeci, che ha dato l'allarme udendo le grida della ragazza, nel parcheggio a 150 metri da casa Cecchettin. Intanto, Elena, la sorella della vittima, continua il suo impegno di denuncia e sensibilizzazione: "Se vi è mai capitato di fare catcalling o battute da spogliatoio - dice - smettetela e riprendete i vostri amici che lo fanno. Il cambiamento parte da voi".





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