Omicidio Pierina, Louis sotto torchio per 9 ore ma non confessa
Ieri a Rimini lungo interrogatorio per l'unico indagato, Bruzzone "non fu Louis a incidere e cancellare le scritte"
"Tutto bene", la voce di Louis Dassilva è un sussurro dopo 9 ore di interrogatorio. L'unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne testimone di Geova, trovata assassinata la mattina del 4 ottobre nel garage di via del Ciclamino a Rimini, è uscito alle 19.20 dalla Procura della Repubblica di Rimini, insieme alla consulente Roberta Bruzzone ed all'avvocato Riario Fabbri.
Dassilva avrebbe chiarito molti aspetti soprattutto della relazione extraconiugale avuta con la nuora della vittima, Manuela Bianchi. L'interrogatorio ha ruotato proprio attorno alla presunta relazione extraconiugale tra i due. Sugli insulti apparsi dove i presunti amanti si incontravano, la difesa è chiara: “Non ha scritto lui quelle frasi, né tantomeno le ha cancellate”.
Se per gli inquirenti la soluzione del giallo potrebbe essere in quella relazione, la strategia difensiva è al contrario quella di dimostrare che l'unico indagato non era coinvolto, quantomeno non a tal punto da eliminare la suocera scomoda. E mentre si ipotizza a breve un nuovo interrogatorio per Manuela Bianchi come persona informata sui fatti, il fratello Loris ieri è stato a lungo fuori dagli uffici della Procura.
Tutto è rinviato ancora una volta alle prove di laboratorio che saranno effettuate dopo che il giudice per le indagini preliminari avrà dato l'incarico per il Ctu, il consulente tecnico d'ufficio. L'udienza si terrà il prossimo 28 giugno in tribunale a Rimini.
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