CASO EMANUELA ORLANDI

Pietro Orlandi: "Gli italiani vogliono giustizia, la commissione parlamentare può scoprire cosa è successo"

Il fratello della ragazza vaticana scomparsa nell'83 lancia un appello ai parlamentari, mentre sua sorella Natalina racconta cosa è accaduto con lo zio

Caso Orlandi, la ragazza vaticana scomparsa nell'83: le ultime notizie circa le molestie che la sorella di Emanuela, Natalina, avrebbe ricevuto dallo zio Mario Meneguzzi, deceduto, hanno fatto infuriare la famiglia e l'avvocata Sgrò, che alla stampa estera hanno tenuto una conferenza stampa. Natalina Orlandi ha raccontato che nel 1978 lo zio le fece “Avances verbali ed un regalo. Finì tutto lì, ne parlai col mio fidanzato dell'epoca, oggi mio marito”. E ha aggiunto che nel 2017 il cardinale Becciu la convocò per dirle che se la famiglia insisteva a far uscire la documentazione su Emanuela, avrebbero fatto uscire anche questa storia. “All'epoca del rapimento mio zio era lontano – ha spiegato Pietro Orlandi – e penso abbiano fatto una carognata. Il Vaticano sta trovando il modo di scaricare qualsiasi tipo di responsabilità su altri, addirittura sulla mia famiglia, e temono soprattutto che si insedi la commissione parlamentare d'inchiesta che potrebbe far emergere la verità”.

Nel video l'intervista a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela

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