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Politica in fibrillazione per il voto in Lombardia e Lazio

Maggioranza e opposizione si gettano anima e corpo in una campagna elettorale amministrativa che, inevitabilmente avrà forti riflessi sul piano nazionale

6 feb 2023

A una settimana dal voto in Lombardia e Lazio chiude il Parlamento italiano: maggioranza e opposizione si gettano anima e corpo in una campagna elettorale amministrativa che, inevitabilmente avrà forti riflessi sul piano nazionale. E’ più che mai il momento dei sondaggi, per capire che aria tira e dove indirizzare la propaganda.

Sono tre i principali candidati alla presidenza delle Regione Lombardia: Attilio Fontana (governatore in carica che va a caccia di un secondo mandato con il sostegno del centrodestra), Letizia Moratti (ex vicepresidente di Fontana, che corre con il supporto del Terzo polo e di una lista civica) e Il candidato del centrosinistra e del M5s, Pierfrancesco Majorino.

Tre anche i candidati principali nel Lazio: la giornalista Rai Donatella Bianchi, che corre per il Movimento 5 Stelle e il Polo progressista; l’attuale assessore alla Sanità Alessio d’Amato, candidato dal Partito democratico e dal Terzo Polo, e Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, scelto dalla coalizione di centrodestra.

L’alleanza che sostiene il governo, apparentemente, è coesa, ma al suo interno si avvicina il momento della conta: Fratelli d’Italia medita il sorpasso sulla Lega proprio in Lombardia, culla del partito fondato da Bossi; i leghisti tenteranno di sventare l’assalto, aggregando consenso sul disegno di legge sull’autonomia regionale, passato in Consiglio dei Ministri pochi giorni fa grazie all’impegno della Lega; in queste ore si segnala molto inquieto Silvio Berlusconi che, analisi sulle intenzioni di voto alla mano, teme che forza Italia ci rimetta per la virata destrorsa del governo Meloni, che rischia di mettere in ombra i moderati.

Una calma apparente - quella del centrodestra - che l’opposizione non conosce: il Partito Democratico, che si avvicina faticosamente al Congresso, tenta di non lasciare a sinistra troppo spazio al Movimento Cinquestelle, con il quale ha fatto l’accordo in Lombardia, ma non nel Lazio; mentre il Terzo Polo rifugge l’alleanza con i grillini: in Lombardia appoggia la Moratti, nel Lazio il candidato Pd.

Se consideriamo che alle regionali è possibile il voto disgiunto, cioè la possibilità di votare anche un candidato governatore e una lista che appoggia un altro candidato governatore, comprendiamo le fibrillazioni dei partiti per il puzzle che dovranno comporre nel dopo voto.





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