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Polizia Postale: attenzione particolare alla propaganda jihadista e alla pedopornografia

Nel 2019 sono state indagate 650 persone per sfruttamento sessuale dei minori online, mentre altre 180 sono finite sotto inchiesta per adescamento di minori

4 gen 2020
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La Polizia Postale traccia il bilancio dell'attività svolta nel 2019. Particolare attenzione è stata data alla prevenzione e al contrasto del terrorismo internazionale di matrice jihadista e, soprattutto, ai fenomeni di radicalizzazione sul web. Sono oltre 32mila gli spazi web monitorati e centinaia i contenuti rimossi.

Negli ultimi mesi la Postale ha riscontrato come l'attuale struttura centrale dell'apparato di propaganda del Daesh sia costituita da vari Media Center che si appoggiano ai cosiddetti Supporter Generated Content per la diffusione del materiale di propaganda. Si tratta, dunque, - viene spiegato - di una struttura basata su una miriade di account, attivati quotidianamente da singoli cyber mujahid (supporter del Califfato sui media) o in forma automatizzata tramite apposite strutture dipendenti dal Daesh e deputate al mantenimento dell'operatività mediatica, per fare fronte all'azione restrittiva messa in atto dagli amministratori delle piattaforme Social.

Nell'anno appena passato sono state inoltre indagate 650 persone per sfruttamento sessuale dei minori online, mentre altre 180 sono finite sotto inchiesta per adescamento di minori sempre tramite il web. Sette invece, sempre nello scorso anno, sono stati i casi di stickers trattati, fenomeno "in crescente diffusione", che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico.

Aumentano anche i casi di diffamazioni on line, incitamento all'odio, propaganda legata all'estremismo razzista e xenofobo e revenge porn. Salgono soprattutto le diffamazioni nei confronti di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico. In continua crescita anche le truffe on line: nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3.620 persone.


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