Le indagini, disposte dal Sostituto Procuratore di Rimini Davide Ercolani, che ha ipotizzato i reati di violenza sessuale di gruppo pluriaggravata su una minorenne e cessione di stupefacenti, non hanno ancora portato all'identificazione dei due presunti responsabili. Stando ad indiscrezioni non confermate, sarebbero tuttavia in corso accertamenti su una targa di auto, a cui si sarebbe arrivati scandagliando le immagini di una telecamera di sorveglianza. Il contatto della vittima coi due presunti autori della violenza è avvenuto via social, ma l'utilizzo di profili falsi rende complesso risalire alle reali identità.
L’avvocato Aldo Pancini, che rappresenta la 16enne e la sua famiglia, ha ricondotto i problemi della minorenne ad un rapporto morboso con i social che i genitori non sarebbero riusciti ad arginare, nonostante l'intervento degli assistenti sociali e del Tribunale dei Minori. Il legale non ha ancora avuto contatti diretti con la ragazzina e ha solo sentito al telefono sua madre, con l'accordo di vedersi dopo la fine di agosto. “Tutto sommato le condizioni della minorenne a ormai due settimane dall'accaduto – ci ha riferito – sono abbastanza buone”.