Resta in carcere Andrea Davoli, 52enne docente reggiano di religione alle scuole superiori nonché educatore di Comunione e Liberazione arrestato dieci giorni fa con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una 14enne. Il gip del tribunale di Reggio Emilia Silvia Guareschi ha confermato la misura della custodia cautelare, rigettando l'istanza dei domiciliari che era stata avanzata dall'avvocato difensore Liborio Cataliotti al termine dell'interrogatorio di garanzia. Il fascicolo d'inchiesta era stato aperto dalla procura di Rimini perché il presunto primo rapporto sessuale fra i due si era consumato durante un ritiro spirituale a Viserbella.
Da qui, l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale romagnolo. L'uomo era finito in manette a Caorle (Venezia) dove si trovava presso la casa dei genitori ed era stato portato in cella nel penitenziario di Pordenone nel quale tuttora è recluso. Poi gli atti sono passati per competenza alla procura di Reggio Emilia, provincia nella quale l'uomo e la vittima risiedono e dove sarebbero cominciati gli approcci. Davoli, durante l'interrogatorio, ha risposto a tutte le domande fornendo la sua versione secondo la quale la ragazzina lo avrebbe provocato e sarebbe stata consenziente. Intanto, la procura reggiana ha sequestrato i telefonini e i computer del precettore, che sono al vaglio degli inquirenti.