Primarie PD: sfida tra Bonaccini e Schlein
Partito Democratico, da 16 anni - unico in Italia - si affida a questo strumento di consultazione aperta anche ai non tesserati sul nuovo Segretario, che dovrà essere poi nominato dal congresso. Le primarie nei circoli del partito hanno registrato il 52,8 % dei consensi per Stefano Bonaccini e il 34,8% per Elly Schlein; lui più votato in provincia, lei più gettonata nelle città. La proposta del presidente dell'Emilia Romagna per un partito più "strutturato", meno salottiero, che rappresenti il mondo dei lavoratori e ma anche quello delle imprese - una vocazione maggioritaria che giochi a tutto campo - è sostenuta dagli ex renziani di base riformista, da molti sindaci e amministratori locali. L'outsider Elly Schlein, che vuole un partito più schierato a sinistra e dialogante con i cinquestelle, è appoggiata da bersaniani, dalemiani e i big Zingaretti, Franceschini Orlando, Boccia e Provenzano. I pronostici sono per Stefano Bonaccini che punta ad una vittoria netta, mentre la Schlein chiede una buon risultato per limitare il peso che il nuovo segretario avrà nelle future scelte del partito. Tutti sperano in una alta affluenza, in controtendenza alla disaffezione che ha colpito anche gli elettori Pd alle ultime elezioni regionali di Lazio e Lombardia: l'obiettivo è arrivare ad un milione di partecipanti alle primarie. Con buona pace delle polemiche tra i duellanti sul voto online, possibile solo a chi si è registrato entro il 18 febbraio -2800 persone - e su boom sospetti di tesseramenti in Campania con tanto di voto sospeso in alcuni circoli.
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