Rapporto Ecri su San Marino: riveda le regole per il voto dei cittadini stranieri residenti

L'organo anti razzismo e discriminazione del Consiglio d'Europa invita il Titano a creare un quadro giuridico che disciplini espressamente le condizioni e le procedure di riconoscimento giuridico del genere

Report - quello dell'ECRI – che fotografa la situazione al dicembre 2023, e che parrebbe prestarsi a diverse valutazioni. Focalizzata a quanto pare sugli aspetti positivi, l'analisi della Segreteria Esteri. Sui progressi compiuti negli ultimi 6 anni, e riconosciuti dalla Commissione; come la costituzione di una commissione speciale per la lotta a razzismo ed intolleranza. Ovvero il cuore dell'azione di monitoraggio di questo organismo indipendente, emanazione del Consiglio d'Europa. Una cui delegazione fece visita in Repubblica nel giugno scorso, incontrando autorità e rappresentanti della società civile. Apprezzate fra le altre cose la ratifica della Convenzione sulla criminalità informatica; l'adozione della legge sulle unioni civili, e di una serie di misure di prevenzione riguardo l'hate speech.

Da registrare come sia stata definita “eccezionale” l'accoglienza ai rifugiati ucraini. Accolta con favore, inoltre, la concessione del diritto di voto - alle elezioni delle Giunte di Castello - agli stranieri residenti a San Marino da almeno 10 anni. L'ECRI solleciterebbe però un dimezzamento di quest'ultima tempistica, oltre alla concessione del diritto di eleggibilità – sempre nelle tornate locali – alle persone di altra nazionalità, che vivono sul Titano. Non sono – per la cronaca – gli unici input provenienti da Strasburgo.

Giudicato ancora incompleto, infatti, il quadro legislativo in materia di contrasto alle discriminazioni. Nel rapporto si chiede la creazione di un organismo – indipendente, e pienamente operativo - per la promozione dell'uguaglianza; la promozione di campagne informative sui discorsi d'odio razzisti ed LGBTI-fobici. Ad avviso della Commissione, inoltre, nelle scuole non vi sarebbe una reale sensibilizzazione sulle questioni legate all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Focus poi sul problema delle molestie, anche online; con la richiesta non solo di portare a termine l'adozione di norme volte a combattere il fenomeno, ma anche di attivare dispositivi di monitoraggio. Fra le 10 raccomandazioni, infine, l'introduzione di una “maggiore flessibilità” in materia di doppia cittadinanza, al momento dell'acquisizione di quella sammarinese.

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