Il virus ha colto di sorpresa anche chi, tutti i giorni, è in prima linea per aiutare il prossimo. Come gli operatori della Caritas Diocesana di Rimini che hanno visto tornare utenti che, prima della pandemia, ce l'avevano fatta a superare le difficoltà. Poi l'emergenza, il lockdown, magari la perdita del lavoro. E si torna a dover fare i conti con situazioni difficili. E' questo uno dei principali dati contenuti nel Rapporto Povertà 2020.
Da gennaio ad agosto, 1170 le persone incontrate dall'organizzazione. Oltre 27mila i pasti in mensa e da asporto. Tre persone su 10 non erano mai state in Caritas e, tra i nuovi utenti, aumentano gli italiani, gli uomini, i giovani tra i 25 e i 34 anni e le persone tra i 45 e i 54 anni. Tra chi ha chiesto aiuto, anche lavoratori del turismo e dell'intrattenimento che hanno subito un duro colpo a causa dello stop o delle limitazioni delle attività.
Ben 630 persone hanno vissuto in strada nel periodo di riferimento. Una delle questioni più complesse è infatti quella dell'alloggio, viste le limitazioni della pandemia e i rischi di contagio. Su questo fronte hanno dato una mano gli albergatori riminesi, aprendo hotel, residence e ostelli con tariffe basse. Da un'indagine sul Covid emerge che, tra i 277 individui intervistati, più della metà ha chiesto aiuto per motivi legati al virus.
Nel video, gli interventi di Mario Galasso (direttore Caritas Diocesana Rimini), Francesco Lambiasi (vescovo di Rimini) e Gloria Lisi (vicesindaco di Rimini) alla conferenza di presentazione del Rapporto