Si sono concluse alle 12.45 le operazioni di sbarco dei 336 migranti dalla Nave Ong Geo Barents approdata alla banchina del Terminal Crociere di Porto Corsini (Ravenna). Sono saliti a bordo i medici dell'Usmaf, 118, volontari della Croce Rossa Italiana. Sono scesi prima i migranti con patologie, una donna in gravidanza e i minori non accompagnati poi i nuclei familiari.
Le condizioni generali, spiega la prefettura di Ravenna, sono buone. Al Pala De André sono in corso le visite mediche in sei ambulatori attrezzati, con triage infermieristico e tamponi Covid. Seguono i colloqui con i servizi sociali e mediatori ed adempimenti di polizia con fotosegnalamento. I primi a lasciare Ravenna saranno i 112 migranti destinati a Bologna per essere poi ripartiti tra le varie province dell'Emilia-Romagna; a Ravenna ne resteranno dieci accolti nei Cas compreso un minore non accompagnato, poi i 112 destinati alla Lombardia e quindi i 112 per la Toscana con pullman organizzati dalla Prefettura.
Si andrà avanti tutta la giornata fino a notte per concludere screening sanitari e adempimenti sociali e di polizia, ci saranno spazi ristoro e brandine per riposare. "Una macchina organizzativa che dopo sette sbarchi ha dimostrato di saper garantire accoglienza dignitosa e tanta solidarietà", ha detto il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa.
"Ancora una volta, - dichiarano il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l'assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi - la macchina dell'accoglienza regionale, pur dinanzi a una situazione senza precedenti per il numero di persone da assistere, si è attivata con prontezza e con un grande dispiegamento di forze per prestare soccorso a chi si trova in condizioni di difficoltà: donne, uomini e bambini fuggiti da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, che hanno trascorso molti giorni in mare dopo essere sopravvissuti a un naufragio".
"Di fronte a un Governo che diceva di voler chiudere addirittura i porti e si trova invece a gestire in maniera improvvisata gli arrivi e l'accoglienza, lasciando spesso soli i territori - aggiungono presidente e assessore - l'Emilia-Romagna, come sempre, risponde con i fatti. Perché la solidarietà fa parte di ciò che siamo, e rappresenta un valore irrinunciabile".