Riapertura delle discoteche, i gestori romagnoli: "La misura è colma"
I gestori delle sale da ballo dell'Emilia-Romagna tornano all'attacco sulla riapertura delle discoteche, in vista del Consiglio dei ministri di oggi che dovrà decidere sulle indicazioni arrivate dal Cts su riaperture e capienze per sport e spettacolo. "Sono molto preoccupato. - rivela Gianni Indino, presidente di Silb-Fibe Emilia-Romagna - Il rischio più che mai tangibile è quello che nemmeno stavolta, dopo ormai due anni di chiusura, le istituzioni risponderanno alle nostre istanze di riapertura. Sono fortemente deluso. Vero è che di ufficiale ancora non c'è niente, ma le indiscrezioni provenienti da Roma fanno capire che ci sarà solamente una serie di imprese, di settori, che potrà tornare a lavorare con capienze aumentate, e di questo ne sono felice. Però nei nostri confronti non c'è mai attenzione e ci sentiamo oltremodo presi in giro".
[Banner_Google_ADS]
Lunedì il Cts non ha affrontato la questione discoteche: "Sul futuro delle nostre imprese rimane un silenzio assordante, nonostante le sollecitazioni del ministro Giancarlo Giorgetti, titolare del Mise", affonda Indino. Secondo Indino, il destino è già scritto: "Il Cts, a quanto appreso, ha dato parere negativo per la riapertura dei locali da ballo. Cosa farà la politica adesso? Accetterà supinamente le decisioni del comitato, oppure farà valere il suo ruolo a favore di imprese e lavoratori?".
"Se le cose andranno nella direzione delle indiscrezioni che trapelano, - aggiunge - ritengo che la misura sia davvero colma. Le aziende dell'Emilia-Romagna che rappresento ritengono che servano decisioni forti per ribadire la nostra contrarietà ad un comportamento al limite del persecutorio nei confronti dei nostri imprenditori e dei lavoratori che vivono di questa attività. Saranno forme di protesta rumorose, di cui penso si parlerà".
[Banner_Google_ADS]