Reimmergersi nel mare e tornare libere. Le tartarughe Tartufo e Torrone, finite per errore nelle reti dei pescatori e curate della Fondazione cetacea di Riccione, camminano timidamente sulla riva e finalmente nuotano di nuovo tra le onde. Lo fanno davanti agli occhi stupiti di diversi bambini delle scuole elementari di Riccione.
"Di solito cerchiamo di creare degli eventi di educazione ambientale legati a questo momento - racconta Alice Pari della Fondazione Cetacea -. E' importante farlo con i più piccoli, che sono sensibili all'argomento. Sono molto curiosi e già preparati".
Al Centro di recupero di Riccione d'inverno c'è stato il record di presenze di tartarughe marine, soprattutto di dimensioni medio-grandi, e quindi adulte. Tartufo e Torrone sono grandi circa mezzo metro e come tante altre Caretta Caretta sono finite nelle reti della pesca a strascico. "Noi recuperiamo le tartarughe, facciamo loro tutti gli esami del caso e le teniamo in osservazione per almeno 10 giorni - spiega Nicola Ridolfi, veterinario -. Recuperiamo circa 60 tartarughe l'anno e fortunatamente il tasso di sopravvivenza è abbastanza elevato".
Nel video le interviste ad Alice Pari (Fondazione Cetacea) e Nicola Ridolfi (veterinario)