Rimini: chiringuito, il ballo al mare spacca in due la città, interviene Legacoop
"Le regole vanno fatte rispettare"
La città di Rimini è divisa in due a proposito dei chiringuito, chioschi in cui si organizzano balli da spiaggia, molto in voga in questo periodo. Recentemente Confesercenti ne aveva lodato il fatto che sono un valore aggiunto, mentre il presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero - Conamal, Roberto Biagini, ha presentato un esposto in Procura, definendo i chiringuito "abusivi" e dichiarando che non rispettano le norme.
Quella sui chiringuito è una discussione che tiene banco da settimane, sulla Riviera Romagnola e sull'offerta musicale che a giudizio dei rappresentanti del mondo della notte rischia di mettere in difficoltà il settore delle discoteche. Sulla vicenda prende parte, con una nota, anche Legacoop Romagna secondo cui occorre che le "regole si rispettino e vengano fatte rispettare, anche accentuando i controlli dove e quando necessario". In una stagione estiva 2023 che "fatica a decollare, non solo in Romagna, crediamo che non sia per nulla utile acuire le tensioni - argomenta l'associazione -. Va inserita in questo quadro una riflessione sui chiringuito e sul loro ruolo nell'offerta turistica estiva riminese. È importante - viene sottolineato - garantire da un lato che la nostra economia turistica, nella sua completezza, sia in grado di rispettare gli spazi e i ruoli di tutti gli operatori, e dall'altro che la nostra offerta possa dare risposte alle esigenze di più segmenti di turisti" compreso il desiderio dei turisti di vivere la spiaggia in tutte le sue forme. Tuttavia, puntualizza Legacoop Romagna, "è imprescindibile che le regole si rispettino e vengano fatte rispettare, anche accentuando i controlli dove e quando necessario". E quindi, si legge in un passaggio della nota, "eventuali gestori che non rispettano le norme vigenti devono essere sanzionati con la chiusura immediata fino al termine della stagione". Ad ogni modo, conclude Legacoop Romagna, "crediamo sia decisamente più opportuno riprendere il confronto a partire dalla fine del periodo estivo, coinvolgendo tutte le rappresentanze imprenditoriali e cooperative, evitando polemiche ulteriori".
L'ex vicesindaca di Rimini Gloria Lisi nei giorni scorsi ha chiesto al Comune di sdoganare quanto di fatto avviene già in locali sul lungomare. "La spiaggia non può diventare una discoteca - ha risposto l'assessore Juri Magrini - le norme lo vietano". Certo, questo tipo di offerta per qualcuno è diventato un valore aggiunto del turismo. "Sono convinto che la spiaggia vada vissuta, è un valore straordinario - ha riconosciuto il sindaco Jamil Sadegholvaad - ma devono esserci delle regole". A domandare il rispetto delle regole è anche il presidente di Confartigianato imprese demaniali e della Coop Bagnini Mauro Vanni. "In alcuni punti di Rimini - dice alla stampa locale - si balla in migliaia del pomeriggio fino a notte fonda. Soprattutto la domenica, ed è solo la punta dell'iceberg, perché i numeri sono impossibili da gestire per chiunque". Da qui la richiesta di "rispettare le norme e chiudere i chiringuito verso le 21-21.30 massimo per lasciare spazio ad altri locali. Dal porto in giù sono diventate discoteche a cielo aperto".
Chi aveva chiesto interventi al prefetto è Gianni Indino, responsabile Silb-Confcommercio: "Quella dei chiringuito aperti di notte è una situazione di illegalità - dice al Resto del Carlino - Abbiamo fatto innumerevoli appelli, non è cambiato nulla". La frecciata è al Comune: "Molti dei ragazzi che li frequentano non sono turisti, ma del posto. Forse per il Comune intervenire e far rispettare le regole è impopolare" E oggi lo stesso Indino è tornato sul tema con un intervento sui social: "Quattro pezzi di legno assemblati e via a scimmiottare senza senza averne titolo le discoteche. Questi imprenditori sono i furbetti del quartierino che ignorano volutamente le leggi vigenti senza che nessuno intervenga". Ancora: "Molti asseriscono che questo è il nuovo che avanza, siamo a posto, lo dico da sempre che il tutto gratis sarà la rovina del nostro territorio: il tutto gratis attrae solo quei ragazzi che diversamente non verrebbero neanche se si dovesse pagare. E questi non sono i turisti che vogliamo, al contrario le discoteche fanno investimenti milionari per portare alle nostre latitudini il meglio della musica elettronica con i dj e i format di fama mondiale".
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