"Questo non è il momento di tirare il fiato, né un sospiro di sollievo", scrive così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi in una lettera in cui conferma la proroga delle misure restrittive nel comune fino al 13 aprile. L'ordinanza applicata, precisa, fa parte di "una strategia aggressiva verso il Coronavirus" cominciata nel territorio riminese e che nell’intera Emilia Romagna viene agganciata alla nuova serie di test sierologici per incrementare il numero e la precisazione dei test.
"Guardare alle curve statistiche, alla cauta discesa delle ultime giornate - prosegue - ha un valore empirico". Il primo cittadino chiarisce che i dati scientifici e le valutazioni sanitarie indicano la necessità di proseguire con i provvedimenti in vigore in vigore. Grassi ricorda come l'andamento del contagio in provincia, che raggiungeva anche 15 per cento, adesso si attesta sullo 0,7 per cento, sotto la media regionale del 3,5 per cento, ma chiede che non si abbassi la guardia. Citando i dati del professor Ricciardi chiarisce che, senza l'applicazione delle restrizioni, "sicuramente i decessi sarebbero stati tre o quattro volte tanto".
Il sindaco ricorda che i sacrifici effettuati come lo stare a casa e il chiudere attività produttive hanno permesso di salvare centinaia di persone e di reggere "un urto enorme" per le strutture ospedaliere. "Ci siamo conclude - ma prima di rivedere la luce che attendiamo dobbiamo moltiplicare lo sforzo fino a Pasqua".