Accogliendo la richiesta del Comune romagnolo, la commissione Territorio e ambiente, presieduta da Stefano Caliandro, ha approvato la proposta di variare la classificazione della struttura situata nella frazione di Marebello a Rimini Sud. L'ex colonia Enel verrà, infatti, “declassata” da “Colonia marina di interesse storico-testimoniale di limitato pregio architettonico” a “Colonia priva di interesse storico-testimoniale”, passo necessario per poter intervenire con un progetto di riqualificazione dell'area.
Provvedimento possibile grazie all'applicazione della legge regionale 24/2017, che ne consente la modifica della pianificazione sovraordinata da parte del Comune, qualora riguardi una variante cartografica.
In questo modo si amplia la gamma di azioni che l'amministrazione comunale potrà mettere in atto, come il recupero di spazi verdi e di servizi oltre al miglioramento della viabilità. Sarà possibile anche la demolizione del fabbricato rendendo più fruibile l'area. Dichiarazioni di soddisfazione arrivano dall'assessora alla Pianificazione e programmazione Barbara Lori e dalla consigliera Nadia Rossi (Pd) che commenta: “ abbiamo mantenuto la promessa di portare la delibera in Assemblea la prossima settimana. È necessario ridisegnare la destinazione di queste strutture che non possono rappresentare un buco nero, alla luce degli investimenti fatti per riqualificare la costa e le strutture alberghiere”.
La Colonia, costruita nel 1950, presenta caratteristiche solo parzialmente simili a quelle dell'anteguerra e, dopo le numerose trasformazioni subite, consegna oggi un fabbricato privo di interesse architettonico. Inoltre, con molta probabilità, la classificazione originaria non è corretta: lo studio preso a riferimento ha datato erroneamente la nascita della colonia al 1932, piena epoca fascista. Tale data ha indotto in errore l'attribuzione di un pregio architettonico e di una valenza storico-testimoniale che di fatto non ha mai posseduto. Ad oggi le colonie presenti sulla costa romagnola sono circa 250, di cui la maggior parte in stato di abbandono.
La variante prevista per il sito riminese farà da apripista ad altri progetti di recupero.