Rimini: messaggi morbosi alla figlia della compagna, condannato 30enne
L'uomo è stato ritenuto colpevole di tentata violenza sessuale nei confronti di una 13enne
Un uomo di 30 anni, di origine sudamericana, è stato condannato per tentata violenza sessuale su una ragazzina di 13, a 2 anni e 4 mesi. La sentenza è stata emessa, con giudizio abbreviato, dal giudice del Tribunale di Rimini, Raffaele Deflorio.
Il caso risale al 2022, quando era partita l'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, che si era poi conclusa con l'accusa di tentata violenza sessuale a carico del 30enne, nuovo compagno della mamma della minore. L'uomo residente a Rimini lavorava come cameriere in un ristorante e da qualche tempo aveva stretto una relazione con la mamma della ragazzina. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile, la donna ad inizio del 2022 era tornata per un certo periodo in Perù, paese d'origine, lasciando la figlia a casa col padre e con la nonna.
Probabilmente proprio a causa dell'assenza della mamma, l'uomo aveva preso a scrivere messaggi alla ragazzina, tempestandola di sms a cui la ragazzina rispondeva in maniera ingenua. L'episodio più grave si era verificato il pomeriggio del 18 febbraio del 2022 quando la tredicenne era sparita per qualche ora, cercata dal padre anche a casa del 30enne. Una volta rintracciata la figlia, il genitore aveva controllato il cellulare della ragazzina. Erano emersi così i messaggi ricevuti. Uno, a titolo esemplificativo, riportava: "Amore mio, mi manchi, voglio fare la doccia insieme a te". Sottoposta a visita medica i sanitari avevano escluso che la ragazzina fosse stata costretta a rapporti sessuali.
Difeso dall'avvocato Sonia Giulianelli, l'uomo è stato condannato in abbreviato a 2 anni e 4 mesi di reclusione più le pene accessorie e a 10mila euro di risarcimento alla parte civile, la ragazzina, costituitasi in giudizio con l'avvocato Linda Andreani.
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