Rimini: non diagnosticò appendicite a bimba che poi morì, dottoressa assolta in appello
La bambini di 5 anni si spense tre giorni dopo la visita. Dopo il primo grado l'Ausl fu costretta a risarcire la famiglia
È stata assolta dalla Corte d'Appello di Bologna, la dottoressa condannata in primo grado a Rimini per non aver riconosciuto l'appendicite che portò alla morte di una bimba di 5 anni. La professionista era stata ritenuta colpevole di omicidio colposo per colpa medica e condannata ad un anno, pena sospesa.
La bimba - era il 17 luglio 2017 - fu portata dalla madre affidataria nel cuore della notte al punto di primo soccorso dell'ospedale "Cervesi" di Cattolica per forti dolori addominali accompagnati da febbre alta e vomito. La dottoressa, che prese in carico la piccola, non diagnosticò l'appendicite, ma al termine di una visita solo clinica e non diagnostica, durata circa 30 minuti, ipotizzò un'infezione alle vie urinarie. Tre giorni dopo la piccola morì.
"Esprimiamo soddisfazione per la sentenza della Corte di Appello di Bologna che ha ribaltato il giudizio di condanna emesso dal Tribunale di Rimini - dicono i difensori della dottoressa, gli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancini -. Dopo circa 7 anni dal fatto, la Corte ha assolto la nostra assistita ribadendo il corretto agire del sanitario, e revocando altresì tutte le statuizioni civili".
L'Ausl, invece, dopo la sentenza di primo grado fu costretta a risarcire la famiglia affidataria, costituitasi parte civile attraverso gli avvocati Luigi Renni e Giovanni Marcolini.
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