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Rimini: polemica sondaggio sul sesso a scuola, genitori lo difendono

'Trattare certi temi è importante, purtroppo restano tabù'

4 apr 2023
Foto @google maps
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Un questionario sulla sessualità "totalmente anonimo" e "su base volontaria" sottoposto nei giorni scorsi agli studenti del liceo scientifico 'Serpieri' di Rimini ha generato polemiche nella città romagnola. Alcuni genitori, dall'identità e numero per ora ignoti, hanno criticato alla scuola il mancato coinvolgimento delle famiglie. Un altro gruppo di genitori, ha invece scritto una lettera - firmata da una ventina di nomi e cognomi il cui numero è in crescita - per difendere il sondaggio che fa parte di una ricerca universitaria in psicologia. Questi ultimi hanno rivendicato "l'importanza che ha trattare tematiche relative all'educazione alla sessualità e all'affettività". Un fatto che dovrebbe essere "ormai assodato", dicono. Ma "purtroppo ancora è molto difficile parlare in maniera sana e costruttiva di questi argomenti, rimasti un tabù. Ad oggi - ricordano - siamo uno dei pochi paesi membri dell'Unione Europea accanto a Bulgaria, Cipro, Lituania Polonia e Romania, dove ancora non si è strutturato un percorso obbligatorio di educazione alla sessualità nelle scuole".

I genitori favorevoli al sondaggio si dicono rammaricati dall'intervento "di alcuni genitori che, in maniera arbitraria, si sono espressi a nome di una collettività non meglio precisata". E difendono il liceo per la sua attenzione all'educazione sessuale, "fondamentale soprattutto nell'era digitale". "Riteniamo - aggiungono - che le azioni tese a favorire nei ragazzi uno sviluppo consapevole degli aspetti emotivi e sessuali che contraddistinguano le relazioni, di qualsiasi natura esse siano, dovrebbe essere un obiettivo primario della scuola che andrebbe favorito e non osteggiato nascondendosi dietro a falsi perbenismi".





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