
A Roma la manifestazione contro il riarmo organizzata dal movimento 5 Stelle. Presente una delegazione del Pd “insieme a Conte per mandare a casa Meloni”. Alternano rabbia ed ironia i cartelli e gli striscioni dei manifestanti. Migliaia di persone in piazza, a Roma, per manifestare contro il piano di riarmo dell'Unione Europea. E' un corteo enorme quello che risponde all'appello del Movimento 5 Stelle, “numeri inaspettati, oltre ogni più rosea aspettative” commentano gli organizzatori della manifestazione che ha unito Piazza Vittorio Emanuele ai fori imperiali.
L'attacco al governo e al piano di riarmo della presidente della commissione Ue von der Leyen è diretto, che l'ironia delle scritte non stempera. Dando il via al corteo il leader del movimento 5 stelle ed ex premier Giuseppe Conte si rallegra della presenza di membri di alleanza Verde Sinistra e di una delegazione del Partito Democratico: "Sono contento che oggi siano presenti le principali forze dell'opposizione perché oggi poniamo un pilastro solido alla costruzione di un'alternativa di governo. Il governo Meloni ha svenduto l'Italia alle esigenze della Germania su un progetto che disgregherà ulteriormente l'Europa e questo è un altro suo fallimento" ha detto.
Numerosi gli striscioni che mettono in relazione i fondi per gli armamenti a quelli ritenuti troppo bassi per sanità, scuola e lavoro o le emergenze per terremoti e disastri ambientali. “Insieme a Conte per mandare a casa Meloni” ha detto Francesco Boccia, Pd. "Noi siamo molto pacifisti, siamo naturalmente qui e consideriamo questo come un importante passaggio per creare l'alternativa al governo", ha detto Nicola Fratoianni di Alleanza Verde- Sinistra.
Sul palco in via dei Fori Imperiale sono saliti anche la vicepresidente del Movimento 5 stelle Paola Taverna e l'ex presidente della Camera Roberto Fico. "Oggi ci opponiamo alla scellerata politica del riarmo. Così si butta il futuro di tutti noi. Essere qui significa resistere e costruire".
Nel video gli interventi di Giuseppe Conte, Movimento 5 Stelle e Francesco Boccia, Pd