In occasione della Giornata Mondiale della desertificazione, Coldiretti lancia l'allarme. Ai danni, giganteschi, dell'alluvione si aggiunge ora l'infertilità dei campi. Nei terreni alluvionati l'acqua ha infatti lasciato il posto a un pesante strato di limo e sabbia che crea una crosta impermeabile; questo impedisce gli scambi gassosi e porta a una pericolosissima degradazione del suolo che può innescare processi di desertificazione rendendo il terreno inadatto alla coltivazione. Coldiretti sottolinea inoltre come l'alluvione abbia fatto strage di insetti, funghi, batteri e lombrichi, con il seguente rischio di perdita della fertilità nei terreni della Romagna dove si stimano danni per 1,1 miliardi tra perdite di produzione, ripristini fondiari, terreni persi e animali coinvolti, secondo la Regione. Tra i danni provocati dall'alluvione, ricordano i Coltivatori diretti, quelli sui frutteti dove si prospetta la necessità di espiantare e poi reimpiantare quasi 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi.
Nel video l'intervista ad Alessio Mammi (Assessore all'Agricoltura, Agroalimentare, Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna e a Fabrizio Galavotti (agricoltore ravennate).