Save The Children: "Piccoli Schiavi Invisibili", in aumento le donne vittime di tratta
In vista della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani che ricorre il 30 luglio, Save the Children ha diffuso oggi l'XI edizione del rapporto "Piccoli Schiavi Invisibili - Fuori dall'ombra: le vite sospese dei figli delle vittime di sfruttamento". Le vittime di tratta prese in carico dal sistema nazionale italiano anti-tratta nel 2020 sono state 2.040, di cui 716 nuovi casi emersi e presi in carico nel corso dell'anno. Si tratta in prevalenza di donne e ragazze (81,8%), una vittima su 20 è minore (105). Tra i paesi d'origine delle vittime prevale la Nigeria (72,3%), seguita da Costa d'Avorio, Pakistan, Gambia e Marocco. La forma di sfruttamento più rilevata è quella sessuale (78,4%), seguita da quella lavorativa (13,8%), l'1% è stato coinvolto in economie illegali e lo 0,6% nell'accattonaggio.
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Un elemento particolarmente allarmante riguarda le donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale con figli minori, spesso anch'essi nelle mani di sfruttatori e trafficanti: i casi di ex-vittime o vittime con figli individuati sono quasi raddoppiati tra il 2016 e il 2020, passando dal 6% all'11,6%. "I bambini figli delle vittime di tratta e sfruttamento sono spesso prigionieri, con le loro mamme, di un circuito di violenza, ricatto e abuso che deve essere spezzato ad ogni costo - ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - Le loro mamme sono donne, anche giovanissime, che portano sulla propria pelle una serie ripetuta di violazioni precoci subite in molti casi già nel loro Paesi di origine, in situazioni di estrema povertà materiale e deprivazione sociale. Anche qui in Italia affrontano le peggiori condizioni di sfruttamento. È necessario rafforzare e sostenere i loro percorsi di fuoriuscita dallo sfruttamento, predisponendo misure specifiche per l'accompagnamento all'autonomia delle mamme e per garantire salute, istruzione, protezione e inclusione per i loro figli. Occorre mettere in atto ogni misura per evitare che, in assenza di interventi tempestivi e adeguati, per sopravvivere le donne corrano il rischio di ricadere nelle mani dei loro sfruttatori".
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