La settimana della politica italiana si apre all'insegna della polemica per gli scontri di piazza con le forze dell'ordine. Una protesta dura che non si placa, quella per Ramy, il 19enne morto lo scorso 24 novembre in scooter durante un inseguimento dei carabinieri a Milano. In varie città le manifestazioni di protesta da verbali sono diventate fisiche: scontri e violenze a Torino, Roma e Bologna. Nella capitale sabato sera sono rimasti feriti almeno otto agenti. E nel capoluogo bolognese è stata assaltata e vandalizzata anche la sinagoga. E mentre la famiglia di Ramy interviene per cercare di placare gli animi, chiede di fermare le violenze e ribadisce di volere solo giustizia, dal mondo politico la maggioranza si schiera compatta contro i manifestanti.
Per la presidente del Consiglio Meloni si tratta di “ignobili scontri”, il suo vice presidente Matteo Salvini parla di “criminali rossi”. Interviene anche la segretaria del Partito Democratico Schlein per dire che il Pd condanna la violenza, ma che la destra non deve strumentalizzare gli episodi.
Anche sulla riforma della giustizia gli animi si scaldano, per il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Santalucia l'obiettivo è indebolire il potere giudiziario. “Un obiettivo diverso e non del tutto nascosto – spiega in una intervista a La Stampa – perché il ruolo del potere giudiziario è vissuto con sempre maggiore insofferenza, come un potere che interferisce con le volontà delle maggioranze di governo. La separazione del pubblico ministero – conclude – preparerà il terreno, in un futuro più o meno prossimo, alla sua collocazione nella sfera di influenza dell'Esecutivo”.
Nel video l'intervento di Massimiliano Romeo, capogruppo senatori Lega