DOPO L'EMERGENZA SANITARIA

Scuola post coronavirus, dibattito fiume alla Camera e ostruzionismo delle opposizioni

Le ultime idee della ministra Azzolina suscitano dubbi: mascherine per gli alunni e divisori tra i banchi. Il 17 giugno la maturità in presenza

Alla Camera seduta fiume sul decreto scuola. Il centrodestra fa ostruzionismo perché domenica il provvedimento decade. Gli ultimi annunci destano dubbi, come l'uso di divisori fra i banchi. A settembre si tornerà a scuola in presenza, ha annunciato il presidente del Consiglio Conte, sì ma come? Visto che gli studenti sono stati i più penalizzati dalle misure restrittive anti coronavirus, e gli ultimi a ritornare alle loro attività. Il governo ha incassato la fiducia sul decreto scuola, che guarda anzitutto alle prossime settimane, alla maturità, ma i deputati hanno fatto notte alla Camera per discutere il provvedimento che deve essere votato entro domenica. Intanto la ministra Azzolina si attira altre critiche, perché insieme all'annuncio di risorse per oltre 4 miliardi di euro destinate alle scuole, ha parlato di uso di mascherine per gli alunni, ma anche di installare divisori fra i banchi, per garantire maggiore sicurezza. Sono idee ancora al vaglio, ma contestate, neanche i sindacati del settore sono usciti convinti dall'incontro ed hanno confermato lo sciopero programmato lunedì 8 giugno. Sarà il 17 giugno il giorno in cui mezzo milione di ragazzi dovrà svolgere l'esame di maturità, quest'anno limitato ad un maxi colloquio orale, preceduto dall'invio di un elaborato assegnato loro dai professori.

Nel video gli interventi di Valentina Aprea, deputata Forza Italia, e Gianluca Vacca, deputato M5S

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