Sfide Tv, Renzi e Calenda in pressing, si cerca compremesso. In Basilicata scoppia caso Casellati
Letta: "Porteremo avanti l'agenda Draghi: una mensilità in più contro il caro vita"
Il primo vero scontro a distanza tra Enrico Letta e Giorgia Meloni fa sentire ancora l' eco in questa ultima giornata di rifinitura dei dettagli di liste e candidature, per i partiti in corsa per il voto. Non sono giorni semplici: forte tensione in Forza Italia sulle liste con il caso Casellati che scoppia in Basilicata. Gli Azzurri locali sono sul piede di guerra e al grido di 'Il popolo lucano merita rispetto e va rappresentato da gente lucana” si sono schierati contro la candidatura della presidente del Senato nel collegio uninominale della Regione e a favore di quella del sottosegretario potentino all'Editoria Giuseppe Moles. Sempre in Basilicata, alla fine rinuncia alla candidatura Raffaele La Regina dopo le polemiche su suoi vecchi post contro lo Stato di Israele: "Quando si ha 20 anni si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo". La Regina era uno dei quattro capilista under 35, ed Enrico Letta l'ha rapidamente sostituito con il sottosegretario con delega agli Affari Ue Enzo Amendola prima di suonare la carica contro chi un mese fa ha provocato la caduta del governo Draghi. Agli italiani una promessa: "Porteremo avanti l'agenda Draghi: una mensilità in più contro il caro vita". Proteste in vista dei prossimi faccia a faccia tv: dopo l'annuncio di quello su Raiuno tra Meloni e Letta. Renzi si rivolge ai vertici di Viale Mazzini: “Il confronto va fatto a quattro”. Si cerca un compromesso, ma il pressing è di fuoco.
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