Siccità: Ridracoli tiene, partita la progettazione di 6 laghi artificiali sul Marecchia
“Con questi consumi in crisi idrica ci andremo a fine autunno”. Ad affermarlo, sulle pagine del Corriere Romagna, Tonino Bernabé, presidente di Romagna Acque, che analizza la situazione di sofferenza per la mancanza, già dall'inverno, di precipitazioni. Al momento, premette, la diga di Ridracoli, le sorgenti e le falde garantiscono le scorte, anche per scopi turistici. Attualmente il bacino è all'81,4 percento di riempimento, livello che obbliga a mantenere alta l'allerta. “Necessarie”, dunque, per Bernabè, le ordinanze assunte dai sindaci della Regione. L'obiettivo ora è quello di diversificare le fonti “per aumentare da 110 a 130 milioni di metri cubi il nostro fabbisogno annuo di acqua, soglia che ci metterebbe al riparo da crisi”, afferma. Motivo per cui è stato da poco messo sul tavolo di Atesir (AgenziaTerritoriale dell'Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) e associazioni ambientaliste un progetto per il riutilizzo delle acque di scarico di Santa Giustina. Questo, spiega il direttore Giannicola Scarcella, permetterebbe di “recuperare 8 milioni di metri cubi” di acqua grazie a sei cave trasformate in laghi artificiali lungo il fiume Marecchia in cui pompare i 30 milioni di metri cubi scaricati dal depuratore e utilizzabili poi per scopi alimentari e agricoli.
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