Sindaco Giannini ordina benedizione, 'difendiamo cultura cristiana'
"È una cosa inaccettabile per la mia mentalità, per il mio credo, per i miei valori". Così il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini commenta l'iniziativa di una preside del suo territorio che aveva vietato le benedizioni pasquali a scuola durante l'orario delle lezioni. "E allora quando si fanno mai? - si domanda il primo cittadino - Non si può pretendere che gli alunni eventualmente si fermino dopo l'uscita perdendo i pulmini. C'è un'organizzazione attorno all'attività scolastica".
In risposta, il sindaco ha ordinato il rito tramite un'ordinanza. Ma un Comune può intervenire in ciò che si può fare nell'orario didattico di una scuola? "Io posso intervenire in quanto proprietario", replica Giannini, che riassume così la vicenda: "Queste cose non devono succedere. Dobbiamo imprimere dei valori ai nostri ragazzi. La nostra cultura cristiana, cattolica. Non si può prescindere. Se siamo una civiltà è proprio grazie a questa cultura che ci portiamo dietro".
"Non trovo contraddizione e incomunicabilità fra laicità e realtà forti come il Natale e la Pasqua: Natale con i suoi segni come il presepio, l’albero, i canti e soprattutto l’appello alla solidarietà; Pasqua con il segno dell’ulivo, dell’acqua lustrale, dell’Alleluia e del messaggio di pace, perdono e rinascita. Così il vescovo Mons. Andrea Turazzi. "Per quanto riguarda la presenza di questi segni nella scuola di tutti credo occorra dialogo e rispetto reciproco. Perché tenere all’oscuro, passare sotto silenzio, quello che caratterizza la vita dei nostri centri, dei nostri borghi e di tante famiglie? La visita del parroco, nelle modalità convenute con il dirigente scolastico, per un saluto ed un augurio e, per chi è credente, il segno della benedizione, credo possano essere vissuti come un momento bello e gioioso per tutti".
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