Spiagge. Comune di Rimini: Governo non perda tempo, riforma subito
Il Consiglio di Stato "ha messo un punto che la politica italiana a tutti i livelli questa volta non potrà né rimandare né bypassare". All'indomani delle sentenze con cui si sancisce la data di scadenza delle attuali concessioni demaniali al 31 dicembre 2023, il Comune di Rimini interviene per richiamare il governo fare la sua parte. "È dal 2006 che questa discussione è in corso- osservano da Palazzo Garampi- e ora l'organo giurisdizionale scrive la parola 'fine'". In definitiva, "quello che da subito emerge è come lo Stato italiano, competente per legge in materia, e tutta la politica, a partire da quella centrale, debbano assumersi le proprie responsabilità nei prossimi mesi- esortano dalla capitale del turismo romagnolo- per evitare che alla scadenza del 2023 un settore così importante e strategico per l'industria nazionale del turismo, e in generale per l'economia, sia ancora più nel caos di oggi".
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Per la squadra del sindaco Jamil Sadegholvaad dunque "alibi non ce ne sono più", si cominci piuttosto da subito "una riforma organica della materia". La riforma è infatti "indispensabile per tutelare in primis gli stessi operatori- mandano a dire da Rimini- i primi ad essere 'puniti' e danneggiati dalle incertezze di questi anni". E insieme a loro, ad essere penalizzati sono stati gli stessi comuni costieri, lamentano da Palazzo Garampi: "In uno scenario tale- motivano- i necessari investimenti e miglioramenti per tutelare e rafforzare il turismo nazionale sono di fatto impossibili". E Rimini si trova in testa "visto che investimenti pubblici come il nuovo Parco del Mare, realizzati per mantenere altissimo il livello di competitività- si spiega- devono necessariamente avere corrispondenza nella riqualificazione di servizio privata".
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