Spiagge: il G20s chiede il riconoscimento dello status di "Città Balneare"
La richiesta dello status di 'Città Balneare' per riuscire a fare fronte all'impatto economico dell'emergenza legata alla diffusione del coronavirus. È quello che hanno intenzione di chiedere i comuni del G20 Spiagge - l'associazione che raggruppa le città di mare più visitate d'italia, fra cui Rimini e Riccione, - secondo cui l'avvio della Fase 2 rappresenta "un segnale positivo per la ripartenza" anche se ora servono "dal Governo impegni certi per salvaguardare I bilanci i comunali!". Quella per la riapertura, spiegano in una nota, "è stata anche la nostra battaglia e il risultato è arrivato nello scorso fine settimana: la possibilità di riaprire le spiagge e tutti i servizi collegati con date e modalità operative precise che ci permettono di avviare una stagione turistica che sarà molto critica". Tuttavia, argomentano ancora, "ora servono altre azioni ed interventi per scongiurare il rischio default dei bilanci comunali".
Secondo il G20 Spiagge, "ogni Comune stima una perdita di bilancio nel 2020, per mancati introiti derivanti da Tassa di soggiorno, Cosp, Imu e Tari, solo per citarne qualcuno, tra i 4 e i 10 milioni di euro in media. Quindi, per fare fronte a questi numeri, quello che viene chiesto alle istituzioni è "la rimodulazione del Fondo di solidarietà e il riconoscimento dello status di "Città Balneare". Inoltre, evidenziano le località del G20 Spiagge, "siamo disponibili a confrontarci e a definire insieme alle Istituzioni un pacchetto di interventi e una strategia che consenta di risistemare almeno per un periodo di tempo medio la gestione dei bilanci, consentendo una flessibilità ai sindaci che appare assolutamente necessaria e riconoscendo ai comuni turistici un valore strategico per il rilancio del Paese nei prossimi anni".