Spostamenti a Natale, si studiano deroghe e spunta l'ipotesi decreto ad hoc; Bonaccini chiede "buonsenso"
Si aprono spiragli sul fronte mobilità durante le festività natalizia. E spunta l'ipotesi di un decreto ad hoc per stabilire alcune deroghe agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno. Il premier Giuseppe Conte, impegnato a Bruxelles nel Consiglio europeo, non avrebbe ancora preso una decisione. Ieri sera ha sentito al telefono anche il leader della Lega Matteo Salvini e al ritorno a Roma potrebbe confrontarsi con i capi delegazione, anche alla luce delle divergenze emerse tra i partiti di maggioranza.
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L'orientamento, a quanto emerge da fonti di governo, sarebbe però quello di allargare le maglie del decreto approvato il 2 dicembre dal Consiglio dei ministri e stabilire deroghe al blocco agli spostamenti, soprattutto per venire incontro alle difficoltà di chi abita nei Comuni più piccoli, come richiesto, tra gli altri, da Di Maio. "Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme", ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri. Sembra invece ancora legato alla “linea della massima prudenza” il ministro Speranza secondo cui "le norme approvate dal governo sono giuste". In ogni caso, la partita dovrebbe chiudersi entro il fine settimana.
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Sul tema interviene anche il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che su Radio Capital commenta l'ipotesi degli spostamenti tra Comuni i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno: non chiede il via libera a tutti, che sarebbe da irresponsabili, ma ci vuole “buonsenso”. Spiega infatti che in grandi città come Roma, Bologna o Milano “uno può spostarsi di una decina di chilometri per mangiare, magari con il papà o il nonno da solo. Abbiamo casi di piccoli e piccolissimi Comuni: uno non può spostarsi di 500 metri perché c'è il confine”.