Stop caccia al cervo in Abruzzo, associazioni 'avevamo ragione'
"Questa pronuncia potrà rappresentare un importante precedente per il futuro". Così in una nota le associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia, a proposito dell'ordinanza del Consiglio di Stato che ha confermato la sospensione della delibera della giunta regionale che disponeva l'uccisione di 469 cervi, cuccioli compresi. "La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo appelli da parte di numerose personalità dell'arte e della cultura, oltre a 136 mila firme con una petizione online e decine di migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini all'amministrazione regionale"- ricordano le associazioni ricorrenti, secondo le quali l'ordinanza dei giudici di secondo grado apre uno scenario.
"Il fatto che il Consiglio di Stato abbia ritenuto valide le nostre ragioni ci riempie di soddisfazione perché è la dimostrazione che eravamo e siamo nel giusto. Il Consiglio di Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme, sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno contro gli animali e l'ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e dagli animali selvatici che la popolano", rimarcano le associazioni, assistite in giudizio dagli avvocati Michele Pezone e Francesco Paolo Febbo.
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