Stretta sulla criminalità giovanile, il governo approva il decreto anti baby gang
Carcere più facile per i minori, ma anche i genitori lo rischiano se li abbandonano. Sarà il questore a proporre lo stop ai cellulari e alle piattaforme web
Col decreto anti baby gang, così è stato battezzato il provvedimento contro il disagio giovanile, diventa più facile per i minori finire in carcere: la misura della custodia cautelare scatta quando la pena prevede 6 anni, fino a questo momento ne servivano 9. La presidente Meloni arriva a conferenza iniziata, quando i ministri Nordio e Piantedosi illustrano il provvedimento. Via libera anche al decreto Sud, che istituisce la Zes unica, Zona economica speciale, per il Mezzogiorno e stanzia fondi per Lampedusa, da settimane alle prese con numerosi sbarchi ed episodi di microcriminalità. Il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ha annunciato di aver scongiurato il blocco dei veicoli diesel euro 5 in Piemonte: invece che il 15 settembre si rinvia al 1 ottobre 2024. E nel giorno dell'ennesimo femminicidio, la Camera approva il disegno di legge per l'avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d'appello, ossia il procuratore assume su di sé l'esercizio delle funzioni spettanti al pm quando questi, nei casi di violenza domestica o di genere, non sente la persona offesa entro 3 giorni dall'iscrizione della notizia di reato. La norma rientra nel cosiddetto Codice Rosso, 200 i voti a favore, nessun contrario e 61 astenuti, ossia Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra.
Nel video gli interventi di Carlo Nordio, ministro della Giustizia, Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, e l'intervista a Riccardo Magi, deputato +Europa
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