Superbonus edilizio: il governo Meloni tira dritto
la corrispondenza di Antonello De Fortuna
"Nessuna modifica al decreto che blocca cessioni e sconti in fattura dei bonus edilizi". Il governo di Roma tira dritto, anche se è alla ricerca di una soluzione che eviti la crisi del settore dell'edilizia. Prima di tutto però bisognerà attendere il parere definitivo di Eurostat - l' Ufficio statistico dell'Unione europea - che dovrà stabilire se i crediti di imposta, attualmente nei cosiddetti "cassetti fiscali", una volta sbloccati e assorbiti dal sistema bancario, potranno essere conteggiati dallo Stato nel deficit del 2022 o, invece, nel disavanzo del 2023, condizionando di fatto i conti della prossima finanziaria.
Se - come spera Palazzo Chigi - i crediti potranno essere contabilizzati nei conti dello scorso anno, la soluzione potrebbe essere quella di utilizzare - da parte dei soggetti interessati - compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca, oppure -coinvolgendo la Cassa depositi e prestiti, ricorrere alla cartolarizzazione dei crediti.
All'interno della maggioranza c'è chi, pur criticando la misura divenuta bandiera del Movimento Cinquestelle, preme per andare incontro al settore dell'edilizia e al suo indotto.
In attesa della pronuncia di Eurostat, prevista per mercoledì, a Palazzo Chigi sono stati ricevuti i rappresentanti di banche e delle categorie imprenditoriali coinvolte, che vantano 15 miliardi di crediti di imposta verso lo Stato; fuori dalle convocazioni i sindacati dei lavoratori, che minacciano lo sciopero contro il decreto. La strada prospettata dall'esecutivo è quella delle compensazioni tramite lo sconto sul pagamento delle tasse sugli F24 bancari. Ipotesi giudicata positivamente dalla maggior parte delle associazioni delle aziende.
Nel servizio Maurizio Gasparri Senatore di FI
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