RIVIERA

Torrette alternate in pausa pranzo, il salvataggio: “Distanze impossibili da affrontare”

I marinai di salvataggio di Rimini scendono in piazza per protestare contro le nuove ordinanze: “C'è un problema di pubblica di sicurezza. A rischio la vita di bagnanti e soccorritori”.

Torrette alternate in pausa pranzo, il salvataggio: “Distanze impossibili da affrontare”.

“Nel proliferare di ordinanze con cui le istituzioni (Regione, Comune, Capitaneria) legiferano in tema di salvaguardia della vita in mare, nessuno ha consultato coloro che poi effettivamente sono deputati a salvaguardare la vita delle persone sul litorale: i marinai di salvataggio”. Inizia così una nota degli addetti al salvataggio della provincia di Rimini che annunciano una manifestazione in piazzale Boscovich, per oggi, lunedì 3 giugno, alle 18:45.

In una nota, i Marinai di salvataggio autorganizzati parlano in particolare di incoerenza delle ordinanze e di un potenziale pericolo per i bagnanti. “Vogliamo dirlo a chiare lettere – tuonano –: riteniamo ci sia un problema di pubblica sicurezza sul litorale di Rimini e provincia in questa stagione, a causa delle due ore da svolgersi a mezzo servizio tra le 12.30 e le 14.30”. In pratica lamentano la difficoltà, a torrette alternate, di garantire la sicurezza di chi si trova in acqua nell’orario della pausa pranzo: in quel lasso di tempo un addetto deve controllare due torrette, la propria e quella del collega più vicino che sarà in pausa.

E spiegano: “Noi salvataggi veniamo lasciati sempre più soli, mentre per un soccorso ottimale occorre essere almeno in due, con distanze impossibili da affrontare in tempi consoni per il buon esito del recupero con un mezzo desueto come il moscone, e sovraccaricati di strumenti da maneggiare con cautela come l'ossigeno, che potrebbe essere pericoloso da utilizzare sul calore della sabbia”.

Un grido d'allarme e un appello, dunque, “auspicando che prevalga il buon senso e non lo ignorino, per superare una situazione che mette a rischio la vita di bagnanti e soccorritori, e per un reale miglioramento del nostro servizio”.

E quindi chiedono il “servizio completo in tutte le ore di attività del salvataggio”, perché “mezzo servizio non è altro che un grave e pericoloso disservizio, nonché “l'avvio di un tavolo tecnico permanente con la Capitaneria di Porto e il Comune di Rimini sul servizio di salvamento, affinché non ci siano più ordinanze che non tengano conto di chi opera sul campo”.

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