L'obiettivo dichiarato è “favorire ed accelerare il processo di integrazione europea”, tramite una sorta di linea diretta fra Roma e Parigi, fatta di coordinamento, condivisione; tanto che è stato previsto che almeno una volta ogni trimestre un esponente del Governo italiano partecipi ad un Consiglio dei Ministri francese e viceversa. Più prosaicamente – sottolineano alcuni analisti – il primo intento, nell'era “post-Merkel”, è quello di fare “massa critica”, ed impedire – visti gli sconquassi provocati dalla pandemia - un ritorno a politiche austeritarie nell'Unione. Il Premier italiano ha del resto sottolineato come sia “inevitabile” una revisione delle regole di Bilancio. Ma l'accordo firmato questa mattina è molto di più; lo si desume anche dalla sede, e dalla conseguente denominazione - “Trattato del Quirinale” -, come a voler sottolineare l'eccezionalità delle relazioni fra i due Paesi. “Creeremo una visione geopolitica comune”, ha dichiarato il Presidente francese Macron. Parole significative, viste le scelte di politica estera spesso non coincidenti, come dimostra il dossier libico. I dettagli del testo non sono ancora stati divulgati; ma è comunque chiaro come l'ambito di applicazione sia quantomai esteso: dall'industria alla diplomazia; dalla sicurezza ai migranti. In conferenza stampa il Premier Draghi ha anche parlato della necessità di creare una “vera Difesa europea”.