Un regolamento per contrastare l'hate speech, espressioni d'odio
Agcom e Ordine dei giornalisti insieme: "Bisogna evitare le facili generalizzazioni che portano a stereotipi e discriminazioni"
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Ordine nazionale dei giornalisti hanno presentato un regolamento per contrastare le espressioni d'odio nel rispetto della dignità umana. Tutto è partito dal 2015, quando anche secondo organismi della comunità internazionale si è verificato quello che poi sarà chiamato il momento di svolta, gli attentati a Parigi. Nell'occasione Agcom, e non solo, si è resa conto del proliferare di hate speech, espressioni d'odio. Anche da parte di quelli che dovrebbero essere professionisti della comunicazione, nel descrivere quei particolari episodi, c'era una tendenza eccessiva a generalizzare e semplificare. Ciò conduce a facili stereotipi e a discriminazioni. Donne, migranti, minoranze in genere, sono classici esempi di target, soggetti più colpiti di altri dalle eccessive generalizzazioni. E chi meglio dei giornalisti dovrebbe agevolare questa operazione culturale, tesa a trattare determinati argomenti con la necessaria completezza di informazione, contestualizzando gli episodi, spiegandoli e analizzandoli, senza cadere nella facile, e comoda, semplificazione.
Nel video le interviste a Antonio Nicita commissario Agcom; Carlo Verna presidente Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti