Venezia: chiazza verde nel Canal Grande. Zaia: "Nessun pericolo di inquinamento, ma rischio emulazione"
Stamani nel cuore di Venezia, poco sotto il Ponte di Rialto, è stata notata una chiazza color verde fluorescente, e si sono susseguite le ipotesi su cause e motivi. Si ipotizza una delle frequenti azioni "dimostrative" a base di vernici contro monumenti e fontane d'Italia, in nome della tutela dell'ambiente, ma non è da escludere un atto di vandalismo e maleducazione da parte di qualche turista.
Dai primi dati quello versato a Rialto sarebbe una sorta di "tracciante" assolutamente innocuo, la cosiddetta 'fluorescina' ovvero un liquido che viene immesso nelle tubature o negli scarichi urbani in caso di una perdita d'acqua, per comprenderne il tragitto. Nessuna situazione di pericolo, dunque, per la salute della popolazione. Nessun pericolo di inquinamento dalla chiazza verde fluorescente apparsa a Venezia, ma "è il rischio emulazione che più mi preoccupa". Lo ha detto all'ANSA il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito dell'episodio di stamani.
La chiazza verde comparsa oggi ha fatto tornare a galla dagli archivi una provocazione artistica quasi identica, datata 1968, fatta sempre a Venezia in nome della salvaguardia dell'ambiente, nell'ambito della Biennale d'Arte. Fu l'artista argentino Nicolas Garcia Uriburu che, a bordo di un'imbarcazione, percorse tutto il Canal Grande gettando in acqua un pigmento che rendeva fosforescenti i microrganismi presenti nell'acqua, rendendola di un color verde fosforescente. Un'operazione spettacolare, che invitava a prendersi cura dell'ambiente.
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