Taglio del cuneo fiscale e riforma dell’Irpef, sostegni alle famiglie e alla natalità, iniziative contro la violenza sule donne, fondi per la sanità - sventato il taglio alle pensioni a medici e infermieri - ma anche per il Ponte sullo stretto di Messina. La Legge di bilancio 2024 del governo italiano, definita austera dalla stessa maggioranza, è stato un banco di prova difficile per il governo. In un primo momento Palazzo Chigi ha provato a garantire un iter rapido, con un solo emendamento di maggioranza, al fine di approvare tutto entro Natale, ma le inevitabili divisioni interne hanno rallentato i lavori in commissione, arrivando alla fiducia di oggi in Senato, ma lasciando a Montecitorio una coda post natalizia per l’approvazione definitiva.
Se la Lega canta vittoria e Fratelli d’Italia plaude al varo della manovra Meloni, Forza Italia registra qualche mugugno, ieri è stata messa all’angolo e costretta all’astensione sul no alla ratifica del Mes, oggi non trova in Finanziaria il prolungamento del superbonus edilizio. Ma c’è sempre il decreto Milleproproghe, un provvedimento omnibus fatto su misura per gli scontenti della Legge di Bilancio.
Nel servizio l'intervista a Piero De Luca (PD) e a Stefano Candiani (Lega)