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Villa Verucchio: l'aggressore ucciso con cinque proiettili

Al momento, il comandante Masini, che non è stato oggetto di provvedimenti disciplinari, ha scelto di sospendere temporaneamente il servizio attivo per alcuni giorni.

3 gen 2025

Sono emerse le prime informazioni sull'autopsia del giovane 23enne di origine egiziana deceduto nella notte di Capodanno a Villa Verucchio, colpito dai colpi di arma da fuoco esplosi dal comandante dei Carabinieri di Verucchio, Luciano Masini. L’esame autoptico, disposto dalla Procura della Repubblica, ha rilevato che cinque proiettili hanno raggiunto il ragazzo: uno alla spalla destra e gli altri tra il torace e il capo.

La Procura ha iscritto il comandante Masini nel registro degli indagati con l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa. In una nota ufficiale, l'Arma dei Carabinieri di Rimini ha dichiarato che i risultati dell’autopsia saranno valutati dal medico legale e da un esperto balistico, entrambi incaricati dalla Procura. Inoltre, l’analisi degli indumenti della vittima contribuirà a ricostruire con precisione la dinamica dell'accaduto, compresa la distanza tra le parti al momento degli spari.

Una parte dell’azione risulta ripresa da un video acquisito dagli inquirenti. Al momento, il comandante Masini, che non è stato oggetto di provvedimenti disciplinari, ha scelto di sospendere temporaneamente il servizio attivo per alcuni giorni. Le indagini proseguono sotto la direzione del nucleo investigativo dei Carabinieri di Rimini.

Gli inquirenti stanno esaminando un video amatoriale girato da un testimone presente sulla scena, che mostra parte dell’episodio, inclusi i primi spari del comandante. Gli ultimi colpi, che hanno colpito mortalmente il 23enne, non sono visibili nella registrazione.

Secondo indiscrezioni, il giovane riportava anche lividi compatibili con due colpi di rimbalzo alle gambe, presumibilmente causati dai primi colpi di avvertimento esplosi verso il suolo durante l’avvicinamento del ragazzo, che era armato di un coltello. Complessivamente, il comandante Masini ha esploso 12 colpi della sua pistola d’ordinanza, cinque dei quali hanno colpito direttamente il giovane.

Prima di morire, nei concitati momenti ripresi dal filmato in possesso degli investigatori dei carabinieri di Rimini, il 23enne, prima di dirigersi armato di coltello verso il comandante che poi gli ha sparato, ha pronunciato una professione di fede islamica, una preghiera di ringraziamento. La Procura di Rimini però al momento conferma che non sono emersi elementi che mettano in relazione il giovane ad ambienti o soggetti radicalizzati, pur restando aperte tutte le ipotesi sulle cause del gesto che solo ulteriori approfondimenti, estesi anche alle condizioni psichiche del giovane, potranno compiutamente chiarire.





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