Violenza di genere durante il lockdown: aumentano del 73% le chiamate al numero “1522”
Aumentano anche contatti tramite app: "Effetto della importante campagna televisiva realizzata"
L'Istat ha svolto un'analisi sulla 'Violenza di genere ai tempi del covid', prendendo in esame le chiamate al numero antiviolenza 1522. Durante il lockdown, tra l'1 marzo e il 16 aprile, sono state 5.031, il 73% in più sullo stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono 2.013 (+59%). "Tale incremento non è attribuibile necessariamente a maggiore violenza ma alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole".
Il 45,3% delle vittime che si è rivolto al 1522 ha paura per la propria incolumità o di morire; il 72,8% non denuncia il reato subito (dato in calo rispetto allo periodo dello scorso anno), proprio perché consumato all'interno di contesti familiari. Nel 93,4% dei casi la violenza si consuma tra le mura domestiche, nel 64,1% si riportano anche casi di violenza assistita. Non solo: il 56% delle richieste di aiuto arriva da parte di vittime con figli e il 33,7% da parte di vittime con figli minori. Il 64,1% delle vittime con figli (cioè 722 persone) dichiara casi di violenza a cui hanno assistito minori e/o casi di violenza subita da minori.
In aumento anche l'uso della app '1522': i contatti durante l'emergenza covid sono stati 1150 contro i 986 dello stesso periodo dell'anno precedente. Dai dati Istat emerge che il 45% degli utenti è venuto a conoscenza del numero verde attraverso la tv (contro il 25,3% del 2019) mentre il 38,6% lo ha trovato sul web (contro il 45,9% dell'anno scorso). "E ciò - conclude l'Istat - è effetto della importante campagna televisiva realizzata".