Weekend terribile nelle carceri italiane: suicidio, omicidio, evasione, risse e rivolte
Il sindacato di Polizia Penitenziaria scrive alla premier Meloni
"In Italia non c’è la pena di morte, ma c'è la morte per pena. Dall’inizio dell’anno 59 persone detenute si sono tolte la vita, ma anche sei agenti di polizia penitenziaria. Con l’estate c’è la disperazione più totale, perché si fermano anche quelle poche attività che si facevano durante l’anno con la scuola, quel poco lavoro" così Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino.
La situazione è totalmente fuori controllo nelle carceri italiane. È Il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo, che ha scritto alla premier Meloni, a fare il conto tragico di questo fine settimana: "un altro suicidio, un omicidio, l’evasione di tre giovani detenuti dall’Istituto per Minori di Roma ieri pomeriggio, due rivolte, 19 agenti aggrediti (sono circa 2000 gli agenti aggrediti e costretti a cure sanitarie dall’inizio dell’anno), tre risse tra detenuti e clan di detenuti, ritrovamento di droga e cellulari".
"È evidente che il recente decreto carcere approvato dal Consiglio dei Ministri si è risolto in un fallimento - si legge nella missiva del sindacato - non ci resta che la mobilitazione e la protesta".
"C’è un sovraffollamento che supera il 130% - continua Bernardini - noi chiediamo al governo un intervento. Mercoledì prossimo c’è la discussione sulla proposta di legge Giacchetti -Nessuno Tocchi Caino sulla liberazione anticipata speciale che può consentire ad alcuni detenuti, quelli che in carcere si sono comportati bene, di uscire un po’ prima. Occorre abbattere il sovraffollamento ma soprattutto occorre abbattere questo stato di abbandono, di ingiustizia, di illegalità".
Nel video l'intervista a Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino
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