Zone gialle, Coldiretti: “Riaprono 72mila bar e ristoranti”, ma servono aiuti alla filiera agroalimentare
Secondo l'analisi di Coldiretti, con il ritorno di cinque regioni in zona gialla hanno riaperto oltre 72mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Ma a livello italiano – tenendo quindi conto delle zone rosse e arancioni – sono ancora chiusi il 47% degli esercizi commerciali di questo tipo, per un totale di circa 170mila locali. Le riaperture più recenti, prosegue la Coldiretti, sono avvenute soprattutto in Emilia-Romagna (quasi 27mila), seguita da e Puglia (oltre 21mila), Marche (quasi 10mila), Friuli Venezia Giulia (quasi 8mila) e Umbria (oltre 6mila).
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"Nonostante la prospettiva di un passaggio a breve in giallo di tutte le regioni italiane, la situazione è drammatica - rileva la Coldiretti - anche per il permanere dei limiti anche nei giorni più caldi delle feste di fine anno come Natale, Santo Stefano e Capodanno con l'obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione, anche nelle regioni più sicure". Per la Coldiretti "a pesare è anche la decisione di blindare gli italiani in questi giorni nel proprio Comune, che mette ko soprattutto le oltre 24mila strutture agrituristiche nazionali".
Il taglio delle spese di fine anno a tavola, inoltre, "rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani fuori casa, che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro, secondo le stime Coldiretti su dati Ismea". Si tratta poi di una crisi che si riflette sull'intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari. Coldiretti chiede pertanto, a fronte delle limitazioni, “un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l'economia e l'occupazione”.
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