21 anni fa l'attentato alle Torri Gemelle, oggi il ricordo delle vittime di un evento che cambiò la storia
Negli attacchi di Al Quaida muoiono circa 3mila persone. Tra loro, anche il sammarinese Steven Giorgetti
Ci sono date che cambiano i tempi, segnano un prima e un dopo. L'11 settembre lo è stato per la storia dell'America e del mondo. E oggi, nel pieno della guerra in Ucraina, le commemorazioni hanno il sapore amaro di una paura che torna. Per il filosofo e saggista francese Robert Redeker l’invasione russa “è una svolta storica tanto importante quanto l'attentato alle Torri gemelle”.
Impossibile dimenticare. Non può farlo chi, quel maledetto giorno, si trovava proprio a New York, ma neppure quanti – sbigottiti e increduli – seguivano alla tv il crollo dell'emblema della grandezza americana. Nello spazio denominato Ground Zero si erge ora la Freedom Tower. Ma sotto le fondamenta di quel simbolo di rinascita c'è una ferita aperta. Nonostante siano trascorsi 21 anni il ricordo fa ancora male: alle 8.45 un Boeing si infrange sulla facciata settentrionale della Torre nord. Alle 9:03 un altro colpisce la Torre Sud. Poi è la volta del Pentagono, mentre un quarto finisce nei campi in Pennsylvania.
Negli attacchi di Al Quaida muoiono circa 3mila persone. Tra loro, anche il sammarinese Steven Giorgetti, sulle Twin Towers per impegni di lavoro. New York li ricorda ogni anno, leggendo i loro nomi. Di alcuni conosciamo la storia, gli ultimi “ti amo”, gli addii. Li abbiamo visti precipitare, chiedere aiuto. A testimoniare la parabola di quel giorno, in un lutto collettivo, non solo immagini, ma anche telefonate e sms. La tragedia dell'11 settembre fu raccontata dalla stampa minuto per minuto. La storia si ripete: è cronaca minuto per minuto anche della guerra in Ucraina, dove si combatte – ormai – da 200 giorni.
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