4 marzo: giornata mondiale contro il Papillomavirus
Il Papillomavirus umano è un virus molto diffuso tanto che il 75% degli individui è infettato durante la vita. Si trasmette mediante i rapporti sessuali o attraverso contatti cutanei stretti. Quando si parla di Papillomavirus, si fa riferimento a una classe di virus. Infatti ne esistono circa 100 tipi, di cui alcuni sono inoffensivi, altri possono causare le verruche cutanee o i condilomi, che possono colpire sia le donne sia gli uomini, mentre altri ancora invece sono cancerogeni.
A metà degli anni Settanta i medici hanno individuato la connessione tra Hpv e carcinoma del collo dell'utero. In seguito si è capito anche che il virus può causare altre tipologie di tumore, sia negli uomini che nelle donne. Secondo le statistiche, ogni anno, alcuni tipi di Hpv causano circa quasi 600mila casi di cancro, tra cui quello della cervice uterina, della vulva, della vagina, del pene, e simili e più di 30 milioni di casi di condilomi genitali.
Il virus Hpv si trasmette per via sessuale e l’infezione è molto comune in giovane età nelle persone sessualmente attive. Nella maggior parte dei casi regredisce da sé in due anni circa. Purtroppo, se l’infezione persiste, il virus resta nelle mucose e può generare patologie varie, tra cui malattie benigne e fastidiose come i condilomi genitali, lesioni precancerose e nei casi più gravi tumori.
La vaccinazione anti-HPV serve a interrompere sul nascere la catena di eventi che porta dall'infezione al cancro. La possono fare sia le femmine sia i maschi. In particolare, il vaccino non protegge contro tutti i tipi di papilloma, ma da alcuni tipi, i più frequenti e pericolosi. Non ci sono limiti di età per farlo. Si consiglia di farlo prima dell'avvio dell'attività sessuale.