Afghanistan: lacrimogeni all'aeroporto e talebani nelle case. Volontaria Papa Giovanni: "Migranti ci raccontano di sparizioni"

Lacrimogeni e spari all'aeroporto, notizie di talebani che girano per le case in cerca di oppositori e un dibattito crescente tra potenze estere. Sale la tensione sull'Afghanistan. Dalla Nato stop al sostegno alle autorità locali. Qualsiasi futuro governo, si legge in una dichiarazione, “deve aderire agli obblighi internazionali”, tra cui la salvaguardia dei diritti umani, il sostegno allo Stato di diritto e il libero accesso umanitario. Dall'altra parte, il presidente russo Putin lancia una frecciata. “D'ora in poi lo standard sarà il rispetto delle differenze – dice - perché non si può esportare la democrazia”.
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Nelle scorse ore si è parlato di talebani nelle case di ex attivisti, artisti e persone in passato contro il regime. A dirlo un rappresentante di Emergency, precisando però che non ci sono notizie dirette in merito. Abbiamo raccolto la testimonianza di Fabiola Bianchini, volontaria della Papa Giovanni XXIII che, insieme alla sua famiglia, ad Atene assiste migranti e persone bisognose in una casa famiglia. Tra i profughi, soprattutto afghani. 

Nel servizio, l'intervista a Fabiola Bianchini, volontaria Papa Giovanni XXIII
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