ESTERI

Afghanistan: nuove disfatte per i governativi, situazione umanitaria catastrofica

I talebani, dopo aver conquistato 18 capoluoghi di provincia su 34, puntano su Kabul

Afghanistan: nuove disfatte per i governativi, situazione umanitaria catastrofica.

Al termine della conferenza stampa di ieri il Presidente statunitense se ne è andato, senza rispondere ai giornalisti, che chiedevano se l'Afghanistan fosse da considerarsi perduto. Evidente l'imbarazzo dell'Amministrazione Biden, che ha deciso l'invio di oltre tremila soldati, a protezione del personale diplomatico e dell'intero staff dell'ambasciata di Kabul. La memoria va allora alla drammatica evacuazione di Saigon nell'aprile del '75. Anche in questo caso migliaia di civili – accusati di collaborazionismo – rischiano rappresaglie; e ripongono forse scarsa fiducia nella promessa di una “amnistia generale”, fatta oggi dai talebani. La cui offensiva prosegue inesorabile.
[Banner_Google_ADS]

Ieri altre disfatte per i governativi. Dopo Ghazni, nell'est, era caduta Herat: capoluogo dell'omonima provincia, confinante con l'Iran, ed ex quartier generale delle forze italiane. A nulla è valso l'intervento delle milizie del signore della guerra Ismail Khan; che peraltro è già stato catturato. E cresce la preoccupazione per le operatrici sanitarie del locale Centro di Diagnosi del tumore al seno, sostenuto dalla Fondazione Veronesi. Ignota la loro sorte. Un altro colpo durissimo è stata la perdita di Kandahar - seconda città del Paese, e culla del movimento talebano -, cui è seguita la resa di Lashkar Gah. Qualche ora prima – in Qatar - i negoziatori del Governo afghano avevano proposto ai talebani la condivisione del potere in cambio della fine delle violenze. Ma il “peso contrattuale” dell'Esecutivo di Ashraf Ghani è ormai azzerato, con gli insorti islamisti ormai a 60 chilometri da Kabul: conquistato infatti anche il capoluogo della provincia di Lowgar. La Capitale – dove continuano ad affluire migliaia di sfollati - è insomma nel mirino; e la sua caduta pare una questione di settimane.

Oggi incontro urgente dei membri della NATO; “il nostro obiettivo – ha scritto in una nota il segretario generale Jens Stoltenberg - resta quello di sostenere il più possibile il governo afghano e le forze di sicurezza”. Nel Paese donne e bambini – sottolinea intanto l'UNHCR – stanno pagando il prezzo più alto. Il bilancio umano delle ostilità è immenso, ha detto la portavoce. Senza una significativa riduzione della violenza – ha aggiunto – il Paese rischia di registrare il più alto numero di vittime civili in un solo anno, da quando questo conteggio è effettuato dall'ONU.
[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy