Afghanistan, Pentagono: ucciso un “planner” dell'Isis-K
Un raid mirato degli Stati Uniti ha colpito e ucciso nella notte una delle “menti” dell'Isis-K, la branca afghana dell'organizzazione terroristica che ha rivendicato l'attentato all'aeroporto di Kabul che ha provocato 200 vittime, di cui 13 soldati americani. L'uomo, di cui non state fornite le generalità, è stato rintracciato con un drone nella provincia di Nangahar mentre si trovava a bordo di un veicolo. Il Pentagono lo ha definito un "planner" dell'organizzazione. Secondo indiscrezioni, l'uomo tramava futuri attacchi ma non sarebbe stato direttamente coinvolto con la strage allo scalo della capitale afghana.
Il Pentagono, facendo seguito all'allerta lanciata dall'ambasciata americana a Kabul, ha poi invitato i concittadini a non andare all'aeroporto: a coloro che sono in queste ore allo scalo è chiesto di lasciare immediatamente in seguito alle "minacce alla sicurezza". Gli Stati Uniti ritengono infatti probabile un nuovo attacco nei prossimi giorni, prima della fine delle evacuazioni il 31 agosto.
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