Agricoltori: dopo i fatti di Bruxelles blocchi al confine olandese e alla grande distribuzione in Belgio
Particolarmente incisiva, in questa fase, l'azione dei “gilet verdi”; specie nel nord Europa. Nuove iniziative in queste ore anche in Italia; “porteremo la protesta a Roma”, annuncia il leader della rivolta degli agricoltori
Sfiorati scenari da guerriglia urbana,giovedì, a Bruxelles. Con i palazzi UE assediati da un enorme convoglio di trattori; e la rabbia dei cosiddetti “gilet verdi” sfociata in un fitto lancio di uova contro l'Eurocamera. Istituzioni dell'Unione percepite come distanti, ostili, dai manifestanti; che avevano tentato di sfondare le transenne, trovando tuttavia la dura risposta della polizia in assetto antisommossa. Dall'altra parte le “aperture” di von der Leyen; impalpabile, però, l'effetto. La protesta si è semplicemente spostata: dal “quadrilatero europeo” brussellese al confine con l'Olanda; caselli autostradali chiusi in entrata e in uscita. Mentre si moltiplicano i blocchi ai centri di distribuzione dei supermercati in Belgio.
Pressione crescente, insomma; incisiva anche la scelta della tempistica: a quattro mesi dalle Europee; possibile prologo di un cambio di paradigma a livello politico. Da qui, forse, la volontà degli attuali leader del Vecchio Continente di “blindare” il supporto finanziario all'Ucraina; già esentata dai dazi sull'export cerealicolo.
Trovata ieri una mediazione per superare il veto di Orban al pacchetto da 50 miliardi: 33 dei quali in prestiti; e “spalmati” su più anni. Per Kiev resta tuttavia un problema la riduzione del flusso di forniture militari; visto l'attuale stallo statunitense. Secondo il capo delle forze armate è necessario adattarsi a questa situazione e concentrarsi piuttosto sullo sviluppo tecnologico per vincere contro la Russia.
Senonché – stando ad indiscrezioni di stampa sempre più insistenti – Valerii Zaluzhny, una sorta di eroe nazionale per gli ucraini, potrebbe essere presto rimosso dal suo incarico da Zelensky. Mosca pare consapevole del potenziale destabilizzante di simili turbolenze; e cerca di far leva – a livello comunicativo – sulle polemiche che avevano accompagnato gli annunci di Kiev circa una nuova mobilitazione. La leadership ucraina – ha dichiarato Shoigu - “sta gettando in battaglia quel che resta delle sue riserve”, per “prevenire un collasso delle difese”.
Sullo sfondo una situazione sul campo che parrebbe prossima allo stallo, e continui raid con droni e missili, da una parte e dall'altra. In un attacco russo nel Kherson – riferiscono le autorità ucraine – sono rimaste uccise due persone di nazionalità francese; arrivate nella regione – è stato detto - “come volontari”. “Operatori umanitari”, ha sottolineato Parigi. “La Russia – ha dichiarato il Ministro agli Esteri – dovrà rispondere dei suoi crimini”.
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