Aids: più di un milione e mezzo di nuove diagnosi in un anno. 770 mila i decessi, in diminuzione
L'invito è a non abbassare la guardia
L'emergenza sanitaria in corso legata al coronavirus non deve far abbassare la guardia e l'attenzione rispetto tutte le altre emergenze sanitarie che sono in corso, prima tra tutte quella di Aids. Secondo gli ultimi dati pubblicati, nel 2018 nel mondo ci sono state 1,7 milioni di nuove diagnosi e sono 37,9 i milioni di persone che convivono con la malattia (delle quali 1,7 milioni sono bambini con meno di 15 anni).
Il numero maggiore dei nuovi contagi avviene nel continente africano, in particolare nell'Africa Sub-Sahariana, dove ogni settimana vengono diagnosticate circa 6000 nuove infezioni.
Il numero di decessi correlati all'Aids ogni anno continua a diminuire: nel 2018 sono stati 770.000 con una riduzione maggiore al 56% rispetto al 2004.
In Italia il Centro operativo AIDS dell’Istituto superiore di sanità dal 1984 raccoglie i dati relativi alle notifiche di AIDS. Nel 2018 sono state riportate 2847 nuove diagnosi di infezione da HIV. L’incidenza più alta è stata osservata nelle fasce d’età 25-29 anni ed è soprattutto attribuibile a rapporti sessuali non protetti. 661 invece i nuovi casi di AIDS, quali in cui cioè si è manifestata la malattia.
L'Istituto superiore di sanità, nell'ultimo rapporto, sottolinea come siano sempre meno le persone che scoprono di essere HIV positive prima di una diagnosi di AIDS conclamata, a significare che il test non viene fatto prima che si riscontrino i sintomi che facciano pensare alla malattia.
L'età media dei nuovi contagi e il basso numero di test fatti a solo scopo preventivo fa pensare che la malattia colpisce soprattutto chi ha abbassato la guardia nei confronti di un virus verso il quale non è ancora stato trovato un vaccino.